Forse non tutti sanno la lunga storia del pane ferrarese, o meglio, della coppia ferrarese, il tipico pane di forma incrociata, che rappresenta tuttora un vero e proprio simbolo della città. La storia di questo pane, peraltro squisito, pare sia nata addirittura verso il Cinquecento, quando in città la figura nobile più importante è il duca Alfonso d’Este.
È proprio in questo periodo che compare la coppia ferrarese nei forni cittadini, e ancora oggi questo pane avvolto nella leggenda è il più consumato e apprezzato dagli abitanti di Ferrara.
Infatti, la tradizione vuole che la coppia ferrarese sia stata creata per omaggiare il duca d’Este e la sua compagna Lucrezia Borgia, tuttavia, la forma ha dato origine a interpretazioni diverse: c’è chi pensa che si tratti di un riferimento ai lunghi capelli ricci della nobildonna ferrarese, mentre altre versioni della leggenda riferiscono la forma del pane alle corna che, probabilmente caratterizzavano la vita di coppia di Alfonso d’Este.
La tipicità e le caratteristiche della coppia ferrarese
Oggi la coppia ferrarese è sempre considerata il pane per tradizione in tutta la zona della città e della provincia. Un vero simbolo della cucina e della gastronomia locale, che ha acquisito la certificazione IGP e la fondazione di un consorzio per la tutela delle origini e per le tecniche di preparazione.
Il pane ferrarese deve infatti corrispondere ad una serie di regole specifiche, sia per la scelta e il dosaggio degli ingredienti, sia per la preparazione dell’impasto, la lievitazione e la cottura, oltre, naturalmente, alla tipica forma, costituta da due pezzi piuttosto sottili, lavorati a lungo e uniti per formare una croce. Un elemento molto importante è la presenza della pasta madre, una tecnica di lievitazione molto antica che non prevede l’utilizzo di lieviti chimici e favorisce un risultato perfetto.
Per chi passa da Ferrara, gustare il tipico pane è un’esperienza immancabile: si tratta infatti di un pane dal sapore unico, molto gradevole a tavola ma ottimo anche per uno spuntino. Ovviamente rivolgendosi ad un panettiere specializzato, che conosca la ricetta tradizionale, le tecniche di lievitazione, preparazione e cottura.